Storia della città di Monaco
La storia di Monaco inizia nel 1156 quando il Duca di Sassonia, Enrico il Leone, fu designato dall’ imperatore Federico il Barbarossa come nuovo signore del ducato di Baviera. A carattere puramente intimidatorio, il duca da alle fiamme il ponte di Unterföhring sotto il controllo dell Vescovo di Freising e costruisce un nuovo ponte sull’Isola dell’ Isar, all’altezza dell’attuale ponte Lüdgwisbrücke. La ragione di questa mossa era legata alla volontà del duca di controllare il commercio del sale, proveniente dalle miniere di Bad Reichenhall, i cui proventi erano monopolio del vescovo di Freising. Il nuovo ponte era stato costruito nelle prossimità di un monastero benedettino, da cui l’espressione verso i monaci, per l’appunto Mönchen in tedesco. Questo nuovo borgo è comunemente indicato con il toponimo di “zu den Munichen” presso i monaci, da cui, per semplificazione, l’appellativo di Monaco a partire dal 1158.
La storia della Baviera e di Monaco è strettamente legata alla dinastia Wittelsbach che la governò ininterrottamente dal 1180, quando il suo fondatore, Ottone I, ottiene il titolo di Duca di Baviera, al 7 novembre 1918, 738 anni più tardi, quando Kurt Eisner proclama la Baviera libera decretando così la fine del regno di Ludovico III di Baviera. La longevità al potere della famiglia Wittelsbach resta un esempio nell’alternarsi al potere tra le nobili famiglie tedesche.
Le date salienti della storia di Monaco:
Grazie al mercato del sale e al ponte per il trasporto delle merci, Monaco beneficia velocemente del diritto di dogana e di coniare moneta. In seguito, nel XIII secolo sopraggiunge la Carta comunale che conferisce a Monaco lo statuto di città. Monaco si dota di varie cinte murarie fortificate che delimitano le dimensioni del nucleo più antico. Nel 1255, nel corso della divisione del Ducato di Baviera, Monaco è eletta capitale dell’ Alta-Baviera.
Nel 1314, Luigi IV di Baviera è eletto imperatore del Sacro romano impero germanico, facendo di lui il primo membro della famiglia Wittelsbach alla testa dell’impero. A seguito di un incendio, che ha distrutto la città nel 1327, l’imperatore Luigi IV fa ricostruire la città e la dota dello statuto di “Grande città” e di prima residenza dell’imperatore. La bandiera della città porta da quel momento i colori nero e ori dell’impero.
Dalla fine del XIV secolo, vari tumulti popolari hanno portato a numerose insurrezioni contro i duchi, fu costruito un nuovo castello alla periferia della città (la famosa Residenz che vi invitiamo a visitare). Una nuova fortificazione estende ancora le dimensioni della città (1429) al fine di meglio proteggere la città dagli attacchi esterni. Monaco conosce un momento culturale particolarmente vivace tra la fine del Gotico e il Rinascimento, in particolar modo nel corso del regno di Alberto IV, che riuscì a trasformare la città in capitale della Baviera unificando i vari casati (1506) e a farne uno dei centri vitali europei vitali della Rinascimento e della Controriforma.
Sotto Massimiliano I° , Monaco diventa residenza di un Principato Elettorale, quando nel 1623 il sovrano riceve la nomina di ottavo elettore del Sacro Romano Impero Germanico. Seguono anni bui a seguito dell’occupazione delle truppe svedesi, che risparmiano la città solo dietro un lauto compenso. La peste inoltre falcia un terzo della popolazione, mettendo in ginocchio la città. Maggiore fortuna e prosperità si avrà sotto il regno del principe elettore Ferdinando Maria, che imprime alla città il carattere del barocco italiano, che possiamo ancora ammirare ai giorni nostri.
Il XVII secolo è segnato da un lato dalle tensioni politiche tra i Wittelsbach e gli Asburgo, si pensi solo ai problemi legati alla cosiddetta “successione spagnola”, che occuperanno la città a 2 riprese e dall’altro la città getta le basi per un rapido sviluppo economico e demografico. 300 anni dopo l’unificazione della Baviera, nel 1806 Monaco è trasformata da Napoleone Bonaparte in un regno, che segnerà il massimo momento di splendore della città, trasformandola in capitale culturale ai piedi delle Alpi. La città vive un rapido sviluppo demografico, passando dai 24,000 abitanti nel 1700 ad un raddoppio della popolazione ogni 30 anni. Nel 1871 contava 170,000 monacensi, nel 1933 840,00 e oggi 1.330.440!
Nel XIX° secolo il gusto raffinato del monarca Ludovico I° ( 1825-1848) ha cambiato il volto alla capitale bavarese, imponendo la costruzione della Ludwigstrasse, della Piazza reale e dell’estensione della Residenza. Suo figlio, Massimiliano II° (1848-1864) era per lo più interessato alle Scienze e alla tecnica che all’arte. Per ammirare il mecenatismo di un altro Wittelsbach, si deve aspettare il figlio di questo, Ludovico II, monarca dal profilo discutibile, ma re senza eguali in campo artistico per aver dato libero sfogo alle fantasie e alla passione per la musica di Richard Wagner, cui si è ispirato nella costruzione del castello di Neuschwanstein. Nel 1866, conclamata l'instabilità mentale di Lodovico II°, le redini politiche della Baviera furono rette dallo zio Leopoldo, che governa fino al 1912. Gli succede nel 1913 il figlio Ludovico III°, fino al sopraggiungere degli eventi politici che fanno della Baviera uno Libero Stato, segnando così dopo 738 anni la fine del potere dinastico della famiglia Wittelsbach.
Verso la fine della prima guerra mondiale , il 7 novembre 1918, il re Ludovico III è spodestato e la Baviera è proclamata dai social-democratici capeggiati da Kurt Eisner (assassinato il 21 febbraio 1919) Stato Libero. Sfortunatamente gli albori democratici del nascente Stato bavarese e della Repubblica di Weimar saranno presto assorbiti dalla creazione nel 1920 in un birreria di Monaco del partito nazional-socialista (NSDAP), che ne sarà in quartier generale. Il movimento con a capo Adolf Hitler tenterà un colpo di stato il 9 novembre 1923, cha fallisce allontanando solo di poco lo spettro del totalitarismo. 10 anni più tardi, con l’avvento al potere di Hitler, fu costruito da Himmler il primo campo di concentramento a Dachau, visitabile, nella periferia della capitale. Un forte disappunto si manifesta anche a Monaco, dove per esempio agiva il gruppo della “Rosa bianca- Die Weisse Rose”, inoltre ricordiamo l’attentato a Hitler organizzato nel 1939 da Johann Georg Elser, nel corso del quale il F ührer abbandona la sala 13 minuti perché decide di prendere in treno e non l’aereo come stabilito.
Dopo la guerra, sotto l’occupazione americana, sono attivati molto interventi di restauro e molti lavori di manutenzione al fine di riportare la città al suo glorioso passato. In seguito la città è riuscita ad imporsi come capitale culturale grazie alla ricchezza delle collezioni d’arte, ai teatri e ai musei, tra cui brillano le Pinacoteche. La storia contemporanea di Monaco è oscurata nel 1972 dall’attentato alla squadra israeliana, nel corso del quale muoiono ben 5 terroristi e 11 civili.
Ci auguriamo che questo riassunto della storia di Monaco vi aiuti a comprendere meglio questa città. Tuttavia, consigliamo vivamente una visita guidata di Anne Bertrand, il modo più semplice e divertente per scoprire una città.