Storia della città di Amburgo
Le Origini : “Freie und Hansestadt Hamburg “/” Città Libera ed Anseatica di Amburgo”. Questo è il nome completo della seconda città tedesca ed è una denominazione che ne riassume bene le caratteristiche particolari. Nonostante che gli archeologi attestino tracce preistoriche e celtiche, la vera storia di Amburgo inizia nel Nono secolo dopo Cristo. Foto: © SHMH / Sinje Hasheider
Hammaburg – Carlo Magno e la Cristianizzazione del Nord : L’Imperatore dei Franchi riuscì a controllare la Regione sassone del Fiume Elba grazie al sostegno delle Tribù degli Obriti. Nell’810 d.c. fece costruire una prima chiesa tra Alster e Bille, i due fiumi che bagnano ancora oggi Amburgo, e l’Abate Heridag ebbe l’inacarico della cristianizzazione della regione pagana dello Schleswig Holstein e dei Paesi Scandinavi; per la difesa di questa piccola chiesa fu costruita una fortificazione chiamata Hamm che significa palude e dalla quale deriva il nome Hammaburg (fortilizio sulla palude) che poi diverrà il nucleo di Hamburg. In seguito, regnante il Sovrano Ludovico il Pio, Hammaburg salì al rango di Arcivescovato sotto la guida accorta e ferma del Vescovo di Brema Ansgar, un ambizioso Benedettino di umili origini. Hammaburg, crescendo all’ombra della potente Ecclesia di Brema, cominciò ad essere sempre più importante a livello politico ed amministrativo ottenendo, al tempo stesso, maggiore libertà commerciale. Già intorno all’anno Mille, Amburgo strinse alleanza economica con altre città della Regione del Mar Baltico e, politicamente, si divise in due amministrazioni: la prima (Hammaburg) governata dall’Arcivescovo e la seconda (San Niccolò) governata dalla Famiglia Billunger, di nobile stirpe sassone.
Amburgo all’epoca degli Schauenburg : Con la morte dell’ultimo Billunger salirono al potere i Duchi di Schauenburg. Sotto la loro guida, nel dodicesimo secolo, Amburgo allargò il suo territorio alle Isole poste nell’estuario del Fiume Elba e fu creato il Lago artificiale dell’Alster, le cui acque movimentavano le macine dei mulini ad acqua edificati su tali Isole. La città crebbe ulteriormente in estensione e potenza fino ad ottenere da Federico Primo Barbarossa (lo si ricava da decreto di dubbia originalità della fine del dodicesimo secolo, più probabilmente redatto un secolo dopo) lo “status” di città franca, libera ed indipendente. A difesa dalle possibili infiltrazioni dei Popoli del Nord (Danesi) fu eretta una fortificazione con bastioni le cui vestigia sono oggi scomparse ma ricordate dai nomi delle strade come Steintor (Torre di Pietra) o Alstertor (Torre dell’Alster).
Amburgo e la Hanse : Con la fondazione della Città di Bergen, in Norvegia, intorno all’anno 1070 e delle altre Città di Lubecca, Rostock, Wismar, Danzica e Riga, affacciate sui Mari del Nord e Baltico, presero l’avvio le alleanze mercantili. Infatti il vocabolo HANSE, in tedesco arcaico, significava gruppo o corteo. In origine parola prettamente militare, venne poi usata per definire il gruppo delle Città che collaboravano tra loro. La “Hanse” teutonica fu fondata nel 1241 tra le Città di Amburgo e Lubecca, inizialmente come alleanza tra mercanti per poi divenire autorevole alleanza di popolo. Nel Medioevo, periodo di massimo fulgore, la Lega delle “CITTA’ ANSEATICHE” arrivò a contare oltre 300 realtà ma, dopo la Guerra dei Trentanni, la Lega si sciolse riuscendo comunque a sopravvivere all’avvento del nuovo periodo storico che, per convenzione, chiamiamo Rinascimento. Infatti l’ultima convocazione di Assemblea Anseatica fu dichiarata nel 1669, quasi due secoli dopo la Scoperta dell’America. Amburgo, Brema e Lubecca vollero continuare nella tradizione che le legava economicamente e solidarmente mantenendo l’antica denominazione di Città Anseatiche che, ancora oggi, fa bella mostra di sé sulle targhe automobilistiche. Lubecca, alla fine del XV secolo, era seconda solo a Colonia, in Nord Europa, per importanza e grandezza. Sul Mar Baltico non aveva rivali nei traffici commerciali navali. Poi, nel 1500, tutti i traffici si spostarono verso l’Oceano Atlantico e Lubecca perse il primato tra le Città Anseatiche, cedendo il passo ad Amburgo e Brema che avevano un accesso migliore al Mare del Nord che metteva in comunicazione con il Grande Oceano delle Americhe. Un feroce e lucroso fenomeno associato alla Hanse fu la pirateria. Banditi del mare assalivano convogli commerciali per arricchire se stessi e la Lega Anseatica: l’ultimo pirata fu Klaus Kniphof (ucciso nel 1525) ma il più famoso in assoluto fu Klaus Stortenbecker (1360-1419) che fu soprannominato il” Corsaro Rosso”.
Amburgo dal 1400 al 1700 : Oltre all’epopea delle Città Anseatiche, Amburgo vive, in questi tre secoli fondamentali per la sua storia, altri avvenimenti di carattere politico e sociale. Alla morte dell’ultimo Duca degli Shauenburg nel 1459, Amburgo era chiamata a dover difendere la propria indipendenza di Libera Città dei tentativi di conquista da parte dei Danesi. Una curiosità: tra il 1640 ed il 1864 Altona, oggi distretto di Amburgo, era la seconda città più popolosa della Danimarca dopo Copenhagen e distava un solo chilometro dal centro di Amburgo. Quindi eresse una fortificazione protettiva al solo scopo di difesa essendo città di pace. Nel 1500 Amburgo venne annessa, sempre come Libera Città, all’Impero della Bassa Sassonia e successivamente, nel 1618, fu assimilata al Sacro regno Romano delle Nazioni Tedesche. Dal 1529 Amburgo è città protestante. Ha ospitato, nel sedicesimo secolo, un gran numero di profughi provenienti dai Paesi Bassi che sfuggivano al dominio dei Regnanti Spagnoli. Durante la Guerra dei Trentanni riesce a rimanere neutrale sempre grazie alla fortificazione difensiva ed è sfondo di autorevoli riunioni politiche e conferenze durante questo terribile conflitto. Dalla fine del 1600 al 1800 Amburgo gode, grazie alla relativa pace, di un grosso sviluppo economico e demografico. La popolazione passa da 30.000 unità del 1700 alle quasi 100.000 del 1787. In questo lungo periodo, Amburgo diventa una città elegante, pervasa dallo stile barocco e frequentata da intellettuali ed artisti. Si sviluppa una grande tradizione musicale che continua anche ai giorni nostri. Le destinazioni degli scambi commerciali via mare cambiano, prendendo rotte verso il Nord ed il Sud America.
Storia moderna di Amburgo dal ‘1700 ai giorni nostri :Dopo la Rivoluzione Francese, Amburgo cerca di rimanere neutrale fino ad abbattere, in segno di non belligeranza, la cinta fortificata. Ma questo atteggiamento pacifista non impedirà alle truppe napoleoniche di occupare la città dal 1806 al 1814, utilizzandola come caposaldo e principale avamposto del blocco navale contro il Regno Unito. Alla caduta di Napoleone, Amburgo si riappropriò della sua autonomia e crebbe smisuratamente d’importanza. In questo periodo accadde il vero sviluppo che trasformò il Borgo sull’Elba in città moderna. L’economia esplose grazie all’industrializzazione che fu anche alla base del formidabile ampliamento del porto fluviale. Una delle prime conseguenze fu l’urbanizzazione a tappe forzate delle campagne limitrofe. La popolazione passa da 300.000 unità nel 1860 a più di 1 milione di abitanti già nel 1914. Scomodo rovescio della medaglia furono le epidemie che, colpendo zone molto densamente popolate, falcidiarono migliaia di persone. Una sola epidemia di colera provocò la morte di più di 9.000 amburghesi. Anche il grande incendio del 1842, che distrusse un terzo della città, contribuì involontariamente alla trasformazione del vecchio borgo medioevale in metropoli. Territorialmente e politicamente, la grande Amburgo ed i piccoli villaggi vicini furono annessi alla Prussia. Nel 1871, con la fondazione dell’Impero Tedesco, Amburgo perse parte delle sue libertà doganali ma, nello stesso periodo storico, divenne il porto più importante della Germania ed uno dei più frequentati al mondo, dietro solo a Londra e New York negli scambi commerciali marittimi. Proprio in funzione dello sviluppo portuale incalzante, il Senato amburghese decise la trasformazione urbana. Al posto del Quartiere di S. Anna (dal quale furono allontanate più di 20.000 persone prima di raderlo al suolo) fu deciso di costruire la città dei magazzini e depositi funzionali allo scalo marittimo. In quest’area le merci potevano venire stivate senza pagare tasse doganali. I commercianti di ogni specie ne furono entusiasti e, con la benedizione dell’Amministrazione Pubblica, incrementarono a dismisura i loro traffici producendo ricchezza propria e ingente ricchezza territoriale. Intorno al 1920, fu distrutto un areale medioevale molto esteso nel centro storico che costituiva abitazione per 55.000 abitanti per far posto ai così detti Kontorhauser, enormi edifici adibiti ad ospitare più di 4.000 impiegati, che oltre a costituire un nuovo ceto sociale intermedio, avevano mansioni di amministrazione e coordinamento commerciale. In una parola era nata la burocrazia mercantile. Il centro di Amburgo, all’inizio del ventesimo secolo, sempre meno cittadini e sempre più cittadini-lavoratori. La gente preferì uscire dalla cinta urbana e vivere fuori dal centro. Dopo la Grande Guerra, terminata nel 1918, l’economia amburghese era, come in tutta la Germania, in piena crisi dopo la sconfitta. Non crisi di valori, però. La democrazia ebbe un sussulto di riaffermazione in politica. I Senatori non furono più eletti a vita, le donne e la classe meno abbiente furono ammessi alle elezioni del Consiglio Civico. Durante la Repubblica di Weimar, che va dal 1919 al 1933 e rappresentò il tentativo, per la Germania, di uscire dalla disfatta della Prima Guerra Mondiale per avviarsi lungo un cammino di democrazia elettiva poi miseramente naufragato nell’aberrante totalitarismo del nazismo, Amburgo continuò ad essere una città libera ed indipendente. Proprio nel 1933, i nazisti entrarono in Municipio ed i Senatori ed il Consiglio civico furono esautorati e sostituiti da membri del partito nazional popolare. La rappresentanza delle varie parti politiche fu soffocata dalla dittatura che decise di ampliare la città annettendo al tessuto urbano cittadino i sobborghi di Altona e Harburgo per creare la Grande Amburgo con una superficie ed un’estensione simili a quella attuale. Durante la Seconda Guerra Mondiale viene distrutta dai bombardamenti Alleati, rasa al suolo per quasi l’80% per il suo altissimo valore strategico e funzionale alla guerra. Le distruzioni maggiori avvennero tra luglio ed agosto 1943 (le cosiddette notti di Gomorra). I tedeschi definirono l’attacco ad Amburgo “Feuersturm” ovvero tempesta di fuoco e circa 40.000 persone persero la vita. Gli anni della ricostruzione trasformarono Amburgo in una città ancora più moderna e funzionale, fortemente proiettata nel futuro del trasporto su gomma determinato dal massiccio avvento dell’automobile.
Politica e tradizione : Politicamente Amburgo e quasi sempre stata un feudo del Partito Socialdemocratico (SPD). Uno dei più famosi Senatori (i Membri del Consiglio Civico di Amburgo) che la storia della Germania ricordi fu il Cancelliere Helmut Schmidt. Solo tra il 2001 ed il 2011 la città è stata governata dal Partito Democristiano (CDU) che salì al potere con una inedita coalizione tra CDU e Partito Ecologista dei Verdi di Germania. Oggi Amburgo è sempre una città portuale che fa dipendere la sua economia da questo singolare scalo marittimo collocato nell’estuario del fiume Elba e che è ancora il più grande della Germania. E’ una città viva e vivace, cosmopolita ed aperta alle novità, in continua evoluzione anche dal punto di vista intellettuale e sociale. Importanti quotidiani e giornali di opinione vengono stampati sul suo territorio insieme a rotocalchi di attualità. Arti, musica, editoria, musei, istruzione, civismo, architettura hanno il sostegno continuo ed instancabile dell’Amministrazione cittadina che considera come fondamentale ed irrinunciabile l’inserimento del cittadino in un sistema città/Paese che sia rivolto all’integrazione ed al benessere inteso come qualità avanzata della vita del singolo e della comunità. L’attuale progettualità mira a fare di Amburgo una città europea a tutto tondo e tende a realizzare, come fiore all’occhiello, grandi lavori di trasformazione, abbellimento e funzionalità come Hafen City, la Filarmonica dell’Elba ed il complesso dell’IBA (Fiera Internazionale Edile). Ma la tradizione viene recuperata nel tramandare le istituzioni con la saggezza del passato lontano. Virtualmente Amburgo mantiene la sua valenza politica autocertificandosi come Città/Stato, denominando il suo Consiglio Civico come Parlamento ed eleggendo dieci ministri reggenti ma dando loro l’appellativo di Senatori. Un netto richiamo alla civiltà mediterranea nella sua accezione più alta di democrazia e legislazione popolare che fa sentire il suo respiro nella socialità estesa e nel senso civico e dello Stato dei suoi cittadini.
Testo: Dominik PRATESI
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